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Le ginocchia non mentono: come proteggere le articolazioni dopo i 40 anni

  • Immagine del redattore: Matteo Izzo
    Matteo Izzo
  • 7 mag
  • Tempo di lettura: 3 min


Superati i 40 anni, molte persone iniziano a notare un cambiamento nella propria capacità di recupero, soprattutto dopo l’attività fisica. Le articolazioni, e in particolare le ginocchia, cominciano a mostrare i primi segni del tempo: rigidità mattutina, dolori dopo l’esercizio o difficoltà nel piegarsi. Non si tratta necessariamente di un segnale preoccupante, ma piuttosto di un campanello d’allarme che invita a una maggiore attenzione verso il proprio corpo.


Negli ultimi anni, anche diverse celebrità e sportivi di fama internazionale hanno affrontato problemi al ginocchio, dimostrando che questo tipo di infortunio non fa distinzioni. I loro percorsi di cura e riabilitazione possono offrire spunti interessanti anche per chi pratica attività fisica a livello amatoriale.


Celebrità e infortuni al ginocchio: casi recenti

Nel 2025, LeBron James ha subito una distorsione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro durante i playoff NBA. Questo evento lo ha costretto a fermarsi e a rinunciare a diverse apparizioni pubbliche, alimentando dibattiti sul futuro della sua carriera. Anche per un atleta del suo calibro, il ginocchio rappresenta un punto vulnerabile, soprattutto con l'avanzare dell’età.

Lauren Jackson, leggenda del basket australiano, ha deciso per una sostituzione protesica dopo anni di stress articolare accumulato. Il suo rientro in campo e il successivo ritiro definitivo hanno suscitato riflessioni sul prezzo che lo sport di alto livello può avere sulle articolazioni, in particolare sulle ginocchia.

Nel mondo dello spettacolo, Oprah Winfrey ha condiviso pubblicamente la sua esperienza con la sostituzione di entrambe le ginocchia. Ha descritto il percorso post-operatorio come un momento di riscoperta della propria salute e del proprio corpo, incoraggiando una maggiore consapevolezza del valore della prevenzione. Anche Jane Fonda, attivissima promotrice del movimento fisico nelle fasce di età più mature, si è sottoposta alla sostituzione del ginocchio sinistro, continuando a sostenere l’importanza di restare attivi in modo intelligente.


Prevenzione e cura: un approccio moderno e personalizzato

L’infortunio al ginocchio non riguarda solo gli sportivi professionisti. Chiunque desideri mantenere uno stile di vita attivo deve imparare a proteggere questa articolazione fondamentale. Esistono oggi strategie efficaci per ridurre i rischi e gestire eventuali segnali di sofferenza articolare prima che diventino problematici.


Rafforzare la muscolatura di supporto

I muscoli del quadricipite, degli ischiocrurali e del polpaccio svolgono un ruolo essenziale nella stabilizzazione del ginocchio. Un programma costante di esercizi specifici, meglio se supervisionati da un fisioterapista, può ridurre il rischio di lesioni e migliorare l'efficienza articolare.


Scegliere attività a basso impatto articolare

Sport come nuoto, ciclismo, pilates o camminata su terreni regolari consentono di mantenere un buon tono muscolare senza sottoporre le ginocchia a sollecitazioni eccessive. Sono consigliati in particolare a chi ha già avuto infortuni o soffre di leggeri segni di artrosi.

Mantenere il peso sotto controlloAnche pochi chili in eccesso possono sovraccaricare l’articolazione del ginocchio. Ridurre il peso corporeo, quando necessario, è una misura semplice ma estremamente efficace per prevenire dolori e rallentare eventuali processi degenerativi.


Correggere la tecnica e monitorare i gesti atletici

La pratica sportiva, soprattutto se ripresa dopo un periodo di inattività, deve essere affrontata con attenzione. Eseguire i movimenti con la giusta tecnica ed evitare esercizi ad alto impatto non adatti alla propria condizione fisica è fondamentale per proteggere le ginocchia.


Ascoltare il dolore e intervenire precocemente

Un dolore che si ripresenta dopo ogni attività fisica, o un ginocchio che tende a gonfiarsi o cede, sono segnali da non ignorare. In questi casi è consigliabile rivolgersi a uno specialista per una valutazione e impostare tempestivamente una strategia terapeutica.


Infiltrazioni e trattamenti conservativi

Oggi la medicina rigenerativa e infiltrativa offre diverse opzioni efficaci: dall’acido ialuronico al PRP (plasma ricco di piastrine), al lipoaspirato, fino ai protocolli di riabilitazione con terapie fisiche e neuromuscolari. Questi trattamenti possono ridurre il dolore, migliorare la funzione articolare e ritardare l’eventuale ricorso alla chirurgia.


Chirurgia mini-invasiva e protesi personalizzate

Quando il trattamento conservativo non è più sufficiente, si può ricorrere alla chirurgia. Le tecniche attuali sono sempre più mirate, mini-invasive e permettono recuperi più rapidi rispetto al passato. Oggi si può intervenire con precisione su lesioni meniscali, cartilaginee o legamentose, oppure optare per soluzioni protesiche personalizzate in caso di artrosi avanzata.


In conclusione

Mantenere uno stile di vita attivo dopo i 40 anni è possibile, ma richiede maggiore attenzione e consapevolezza. Le ginocchia sono una delle strutture più importanti per la nostra autonomia, e la loro protezione è una forma concreta di investimento sul futuro.

Anche figure pubbliche e sportive di successo, con allenamenti professionali e supporti medici costanti, affrontano infortuni e interventi. Questo dimostra che nessuno è esente dai rischi, ma che tutti possiamo fare molto per prevenirli. Con un approccio personalizzato, aggiornato e costante, è possibile preservare la salute delle ginocchia e continuare a muoversi bene, a ogni età.

 
 
 

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Il Dr. Med Matteo Izzo riceve e visita presso SSP - Swiss Surgical Practice, Via S.Gottardo 1 A, 6900 Lugano, Svizzera (Stabile Bettydo)  

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