Lesione agli adduttori: il caso di Marcus Thuram e cosa c'è da sapere
- Matteo Izzo
- 18 apr
- Tempo di lettura: 2 min
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Marcus Thuram, attaccante dell’Inter, ha recentemente riportato un affaticamento muscolare agli adduttori della coscia sinistra. La diagnosi è stata confermata dagli esami clinici svolti presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. Si tratta di una condizione muscolare frequente negli sportivi, in particolare nei calciatori, e merita attenzione per una corretta gestione e un rapido ritorno in campo.
Cosa sono gli adduttori e dove si trovano
I muscoli adduttori si trovano nella parte interna della coscia. Comprendono cinque muscoli principali: adduttore lungo, adduttore breve, adduttore grande, gracile e pettineo. La loro funzione è quella di avvicinare la gamba alla linea mediana del corpo, ma partecipano anche alla stabilizzazione del bacino e alla rotazione dell’anca. Sono essenziali nei movimenti rapidi, nei cambi di direzione e nei contrasti tipici del calcio.
Tipologie di lesione
Le lesioni agli adduttori si classificano in vari gradi:
- Affaticamento muscolare: non c'è rottura delle fibre ma solo un sovraccarico funzionale, spesso legato ad accumulo di stress.
- Stiramento: le fibre muscolari si allungano eccessivamente, provocando dolore ma senza rotture.
- Strappo muscolare: è la lesione più seria, in cui avviene una rottura parziale o completa delle fibre. Può essere classificato in primo, secondo o terzo grado a seconda dell'entità.
Nel caso di Thuram, si parla di affaticamento, una forma lieve, ma che richiede comunque trattamento per evitare peggioramenti.
Diagnosi: cosa serve per capirlo bene
Oltre all’esame clinico, che valuta la presenza di dolore, forza muscolare e ampiezza di movimento, è importante eseguire esami di imaging. L’ecografia muscolare è spesso sufficiente per valutare la presenza di stiramenti o piccoli strappi, mentre la risonanza magnetica è indicata nei casi dubbi o per lesioni più profonde.
Trattamento: dal riposo alla fisioterapia
Il percorso terapeutico prevede diverse fasi:
- Riposo funzionale nelle prime 48-72 ore, con applicazione di ghiaccio locale più volte al giorno.
- Assunzione di antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene o diclofenac, per ridurre il dolore e l’infiammazione.
- Terapie fisiche come tecarterapia, laser, onde d’urto o ultrasuoni possono accelerare la guarigione dei tessuti.
- Fisioterapia con esercizi di allungamento e potenziamento specifici degli adduttori e della muscolatura pelvica, che devono essere progressivi e adattati alla fase di guarigione.
- Lavoro di riatletizzazione con carichi crescenti, corsa lineare e cambi di direzione sotto supervisione.
Quando torna a giocare un calciatore d’élite
Per un affaticamento muscolare come quello di Thuram, un atleta di alto livello può tornare ad allenarsi con la squadra in circa 7-10 giorni, con un possibile rientro in partita dopo 10-14 giorni. Ovviamente, tutto dipende dalla risposta ai trattamenti e dalla gestione individuale del carico.
Nel caso specifico, l’obiettivo dello staff dell’Inter è recuperare Thuram per la partita del 26 aprile contro la Roma o, al massimo, per la semifinale di Champions League contro il Barcellona prevista per il 30 aprile. Il monitoraggio giornaliero e il lavoro integrato tra staff medico, fisioterapico e tecnico sono fondamentali per garantire un ritorno sicuro ed efficace.
In Conclusione
Le lesioni agli adduttori sono comuni nel calcio, ma spesso sottovalutate. Una diagnosi precoce e un trattamento mirato permettono un recupero rapido e sicuro. Il caso Thuram ci ricorda quanto sia importante ascoltare il corpo e intervenire tempestivamente, anche quando si tratta di un semplice affaticamento.




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