Distorsione del ginocchio: quando una semplice storta può nascondere qualcosa di più
- Matteo Izzo
- 29 ott
- Tempo di lettura: 2 min

Una distorsione del ginocchio può capitare a tutti: un cambio di direzione troppo brusco durante una partita, un movimento sbagliato correndo su un sentiero, o semplicemente un passo messo male scendendo una scala. All’inizio si pensa sempre che sia “solo una storta”. Ma il ginocchio è un’articolazione complessa, e quel trauma apparentemente banale può coinvolgere strutture molto importanti per la stabilità e il movimento.
Con il termine distorsione si indica un movimento improvviso, forzato e anomalo del ginocchio rispetto al suo normale asse. È proprio questo scarto meccanico che può causare uno stiramento o la lesione di legamenti (come il crociato anteriore o i collaterali), dei menischi o della cartilagine articolare. Più il trauma è violento, maggiore è il rischio che qualcosa al suo interno si danneggi.
I sintomi possono essere molto variabili. Dolore immediato o che compare dopo qualche ora, gonfiore articolare, rigidità e difficoltà nel caricare il peso. Alcuni pazienti descrivono una vera e propria sensazione di cedimento: il ginocchio “molla”, non tiene, soprattutto nei cambi di direzione. È un segnale tipico delle lesioni legamentose, in particolare del crociato anteriore. In altri casi, invece, è il ginocchio stesso a bloccarsi: non si riesce più a piegarlo o a estenderlo completamente, come se qualcosa si incastrasse al suo interno. Questo può accadere in presenza di una lesione meniscale che si comporta come un piccolo “cuneo” che impedisce il movimento corretto dell’articolazione.
Uno degli errori più comuni è sottovalutare l’infortunio. Se il dolore migliora un po’ nei primi giorni, molti tornano subito a camminare o addirittura a fare attività sportiva. Ma se rimangono sensazioni di instabilità, difficoltà nei movimenti o episodi di bloccaggio, è fondamentale farsi valutare da uno specialista: spesso questi segnali rivelano una lesione interna che non guarisce spontaneamente.
Durante la visita, attraverso manovre cliniche specifiche, lo specialista può già sospettare quale struttura sia coinvolta. Gli esami per chiarire il quadro includono radiografie, utili per escludere fratture associate, e risonanza magnetica per analizzare legamenti, menischi e cartilagine.
Il trattamento varia in base alla gravità del trauma. Nelle distorsioni semplici, riposo, ghiaccio e fisioterapia ben eseguita sono spesso sufficienti per recuperare completamente. Quando invece il ginocchio continua a cedere o a bloccarsi, può essere necessario un intervento chirurgico, come la ricostruzione del crociato o la riparazione del menisco, per restituire stabilità e proteggere la cartilagine nel tempo.
I tempi di recupero sono molto diversi da caso a caso: da poche settimane per una distorsione lieve a diversi mesi dopo un intervento chirurgico, soprattutto se si tratta del legamento crociato. La riabilitazione è sempre un tassello fondamentale per tornare a una funzionalità ottimale e prevenire nuovi infortuni.
Anche la prevenzione ha un ruolo chiave: muscoli forti, controllo del movimento, buona propriocettività e un’attrezzatura adeguata (come scarpe adatte alla superficie di gioco) riducono notevolmente il rischio di distorsioni.
In conclusione, la distorsione del ginocchio non va mai liquidata come un evento banale. Ascoltare i segnali del corpo, valutare tempestivamente un eventuale bloccaggio o instabilità, e affidarsi a un percorso terapeutico mirato significa proteggere il ginocchio non solo oggi, ma anche negli anni futuri, preservando la libertà di muoversi senza dolore e senza paura.




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